In
Rete è comparsa la notizia della termografia effettuata sulla
nota piramide di Cheope, con risultati interessanti. Si legge su
ingegneri.info, che ha pubblicato il pezzo:
“Analizzando
la velocità delle fasi di riscaldamento e raffreddamento, i
ricercatori hanno rilevato che una serie di blocchi di pietra che
compongono la piramide, in prima fila, hanno comportamento uniforme,
mentre tre pietre in particolare hanno temperature più alte. Per ora
queste anomalie si possono spiegare solo con varie ipotesi, come
correnti interne o presenza di vuoti al di sotto della superficie, ma
poiché i vuoti non trattengono il calore come riescono a fare la
roccia o il terreno, in qualche modo si può ipotizzare di tutto,
persino la presenza di elementi strutturali al di sotto dello strato
superficiale, che appunto possano condurre a spazi o luoghi
attualmente sconosciuti.”
Il
progetto dovrebbe proseguire per tutto il prossimo anno, utilizzando
immagini a infrarossi, droni e laser per creare mappe ad alta
capacità tecnologica dei più importanti siti egizi.
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