Riporto
qui un articolo di Guidafinestra.it
sul progetto Termovuoto. Dal sito
potete anche sfogliare online la rivista Finestra.
“Progetto Thermovacuum
(Termovuoto) che nasce con l’obiettivo di
migliorare le prestazioni del legno attraverso un procedimento innovativo che non utilizza alcuna
sostanza chimica.
Presentato, nell’ambito della chiamata europea Eco-Innovation, alla Commissione Europea da WDE-Maspell di Terni in partnership con un pool di aziende italiane e francesi e con il supporto di Conlegno e di CNR Ivalsa di Trento, il progetto pare destinato "ad inaugurare una nuova generazione di legno - sottolineano gli ideatori - con eccezionali proprietà di resistenza e durabilità e punta a valorizzare le specie locali evitando il trasporto di legname da paesi extraeuropei". Ideato da WDE-Maspell, detentrice del brevetto, in collaborazione coi ricercatori dell’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree Cnr-Ivalsa di San Michele all’Adige, il progetto Thermovacuum è nato, quindi, con l’obiettivo dichiarato di migliorare le prestazioni del legno. Il progetto ha portato alla codificazione e registrazione di un procedimento capace di conferire al legno eccezionali proprietà di resistenza e durabilità, senza l’utilizzo di alcuna sostanza chimica e nel totale rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale.
Il procedimento è stato chiamato Termovuoto® e combina un processo di essicazione sottovuoto ad alta efficienza energetica ad un trattamento termico. L’eliminazione dell’acqua in assenza di aria, senza l’utilizzo di alcuna sostanza chimica, permette di irrobustire il legno conferendogli caratteristiche tipiche dei legni tropicali, quali la piacevolezza estetica, la resistenza e la durabilità.
Ne consegue che specie legnose comunemente diffuse in Europa – come l’abete rosso, tipico dell’arco alpino – possono acquisire doti non presenti nel legno naturale e divenire così competitive non solo rispetto al legno trattato o importato, ma anche rispetto ad altri materiali, primo fra tutti la plastica. "Il legno termicamente modificato risulta idoneo - sottolineano gli ideatori - anche all’utilizzo in esterno come in applicazioni in rivestimento di facciate, infissi, arredi e guardrail".
Presentato, il progetto è stato giudicato strategico dalla Commissione Europea per l’alto contributo che può rendere all’ambiente e al sistema economico e occupazionale europeo. I risultati pubblicati sulla rivista Bio Resources, hanno convinto la Commissione Europea a stanziare all’iniziativa il più alto finanziamento mai approvato per questo tipo di progetto, per un importo totale di 1,8 milioni di euro in tre anni. La fase finale della ricerca si concentra ora sulla certificazione del materiale rispetto al suo ciclo di vita (dal bosco fino allo smaltimento) e sulle analisi delle sostanze organiche volatili, indispensabili per l’applicazione del procedimento Termovuoto®.
Cliccate su
http://www.tv4newood.it/
Presentato, nell’ambito della chiamata europea Eco-Innovation, alla Commissione Europea da WDE-Maspell di Terni in partnership con un pool di aziende italiane e francesi e con il supporto di Conlegno e di CNR Ivalsa di Trento, il progetto pare destinato "ad inaugurare una nuova generazione di legno - sottolineano gli ideatori - con eccezionali proprietà di resistenza e durabilità e punta a valorizzare le specie locali evitando il trasporto di legname da paesi extraeuropei". Ideato da WDE-Maspell, detentrice del brevetto, in collaborazione coi ricercatori dell’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree Cnr-Ivalsa di San Michele all’Adige, il progetto Thermovacuum è nato, quindi, con l’obiettivo dichiarato di migliorare le prestazioni del legno. Il progetto ha portato alla codificazione e registrazione di un procedimento capace di conferire al legno eccezionali proprietà di resistenza e durabilità, senza l’utilizzo di alcuna sostanza chimica e nel totale rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale.
Il procedimento è stato chiamato Termovuoto® e combina un processo di essicazione sottovuoto ad alta efficienza energetica ad un trattamento termico. L’eliminazione dell’acqua in assenza di aria, senza l’utilizzo di alcuna sostanza chimica, permette di irrobustire il legno conferendogli caratteristiche tipiche dei legni tropicali, quali la piacevolezza estetica, la resistenza e la durabilità.
Ne consegue che specie legnose comunemente diffuse in Europa – come l’abete rosso, tipico dell’arco alpino – possono acquisire doti non presenti nel legno naturale e divenire così competitive non solo rispetto al legno trattato o importato, ma anche rispetto ad altri materiali, primo fra tutti la plastica. "Il legno termicamente modificato risulta idoneo - sottolineano gli ideatori - anche all’utilizzo in esterno come in applicazioni in rivestimento di facciate, infissi, arredi e guardrail".
Presentato, il progetto è stato giudicato strategico dalla Commissione Europea per l’alto contributo che può rendere all’ambiente e al sistema economico e occupazionale europeo. I risultati pubblicati sulla rivista Bio Resources, hanno convinto la Commissione Europea a stanziare all’iniziativa il più alto finanziamento mai approvato per questo tipo di progetto, per un importo totale di 1,8 milioni di euro in tre anni. La fase finale della ricerca si concentra ora sulla certificazione del materiale rispetto al suo ciclo di vita (dal bosco fino allo smaltimento) e sulle analisi delle sostanze organiche volatili, indispensabili per l’applicazione del procedimento Termovuoto®.
Cliccate su
http://www.tv4newood.it/
e
http://www.wde-maspell.com/
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