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giovedì 24 febbraio 2022

I SUONI DI VAIA AL MUSEO DI SAN MICHELE ALL' ADIGE (TN) AD APRILE

 Nel mese di aprile al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina “I Suoni di Vaia”, l’impatto emozionale di un evento tragico. 

Il Museo di San Michele all’Adige (Tn) è impegnato a preparare “I Suoni di Vaia”, un’iniziativa di forte impatto emozionale che ripercorre - da un punto di vista sonoro (ma non solo) - l’evento meteorologico estremo che dal 26 al 30 ottobre del 2018 ha interessato in particolare il nord-est italiano, molto il Trentino, l'area delle Dolomiti UNESCO oltreché le Prealpi Venete.

  “I Suoni di Vaia” è un’idea concepita da Claudio Lucchin, architetto che parallelamente all’attività di progettazione e direzione lavori si occupa di ricerca a vari livelli (p.es. MIA - Modulazione innovazione degli ambienti). Già assegnatario del GULAM AWARD per il Palazzo del Ghiaccio di Bolzano e di altri significativi premi e menzioni speciali, l’architetto bolzanino, ha proposto “I Suoni di Vaia” al Presidente del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, Ezio Amistadi che ha accolto, fin da subito, l’idea dell’iniziativa. “È importante fare memoria di quanto hanno subito e patito tante, troppe persone del nostro territorio e della più vasta regione alpina. Sono molti i modi per ricordare questo sconcertante e tragico evento: il Museo di San Michele, propone ‘I Suoni di Vaia’, un’occasione preziosa anche per riflettere sull’importanza del rispetto della natura e su quanto l’uomo sia ad essa legato. Ricordiamoci che questo disastro naturale, oltre ad aver causato la perdita della vita ad otto persone e seminato tantissima paura fra tanta gente, ha provocato lo schianto al suolo di milioni di alberi con la distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste alpine di conifere”, così il presidente Amistadi. 

Prossimamente tutti coloro che vorranno ripercorrere acusticamente (e in altre modalità) la fortissima ondata di maltempo che - con venti a velocità di ‘uragano’ (soffiando tra i 100 e i 200 km/h) e piogge persistenti - ha colpito il nostro territorio e una vastissima regione alpina (italiana, svizzera, austriaca e slovena) faranno tappa al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.

Info:

www.museosanmichele.it


E un libro per i più piccoli (e non solo) per far comprendere Vaia

Le Dolomiti dopo la tempesta




giovedì 17 febbraio 2022

CONCORSO TIMBER PAVILION

 


Concorso alla prima edizione per la creazione di un padiglione temporaneo per promuovere le proprietà costruttive del legno. Iscrizioni entro il 27 aprile, consegna entro l'8 giugno. Concorso promosso da Bee Breeders in cui i partecipanti avranno il compito di ideare un piccolo padiglione temporaneo per ospitare una mostra sul legno come materiale da costruzione. Tutti i dettagli li trovate cliccando qui




Foto: professionearchitetto.it

CASE NEL MONDO

 

Da Ibs: 

Cos'è una casa? Un posto in cui rifugiarci, un nido in cui crescere, un angolo in cui dedicarci ai nostri passatempi...

Questo libro ci accompagna in un viaggio in giro per il mondo, sulle orme di una ragazzina intraprendente che ha deciso di scoprire e raccontare non solo alcune delle abitazioni più curiose, ma anche i mille usi, costumi e abitudini delle persone che ci vivono. Si parte!


Lo trovate qui




Foto: Ibs

CASA ANTICA RIVISTA

 

Casantica è una rivista sia cartacea sia digitale, è appena uscito il numero di febbraio, per scoprire tutto un mondo di recupero architettonico. 

Se volete capire di cosa parla e acquistare la versione digitale cliccate qui

venerdì 11 febbraio 2022

UN ALBERO BLU, UN ESEMPIO DI RIUTILIZZO DEL LEGNO A COREDO (VAL DI NON, TRENTINO)

 


Ecco un bell'esempio di "riutilizzo" del legno. Questo albero blu si trova  a Coredo (Val di Non, Trentino). Si tratta di una rubinia ormai morta che doveva essere abbattuta ma che il signor Claudio Widmann, falegname, ha trasformato in un'opera d'arte che cambierà con le stagioni. 

Ora la rubinia è diventata un melo e qui, in previsione della primavera, ci sono i fiori, ma in estate spunteranno delle mele. Così l'albero, tra l'altro piantato dal signor Widmann e da  suo padre tanti anni fa, è rimasto come memoria ma anche come opera d'arte di cui tutti possono fruire. 

Un modo creativo per riutilizzare il legno, non perdere un pezzo di storia personale e della comunità e creare un'opera d'arte sempre differente man mano che le stagioni si alterneranno.